Di Andrea Santoro
Originariamente pubblicato su Associazione Cerchio Degli Uomini: http://cerchiodegliuomini.org/il-lungo-cammino-degli-uomini-verso-i-ruoli-di-cura/
Il cammino degli uomini verso un maschile solidale, non violento, rispettoso delle differenze e dei principi della parità di genere passa anche dalla rivalutazione dei ruoli di cura, storicamente considerati appannaggio dell’universo femminile.
Il passaggio dalla logica della divisione dei ruoli – uomo breadwinner e donna caregiver – alla logica degli stessi diritti e stessi doveri nel lavoro domestico e nella cura della prole come in ambito professionale, è un fenomeno sempre più sotto gli occhi di tutti, con esempi eclatanti come quello di Pablo Iglesias, leader del partito di sinistra spagnolo, recentemente andato in congedo per prendersi cura delle due figlie gemelle dopo aver affidato la guida del partito alla compagna Irene Montero.
Le conquiste della Spagna
Del resto proprio la Spagna ha fatto recentemente grandi progressi nel campo della condivisione maschile della cura dei figli. Il Congresso dei Deputati spagnoli ha promosso a giugno 2018 una proposta di legge che nasce dal testo redatto dalla piattaforma PPiiNA per permessi di nascita e adozione paritari e non trasferibili. Con un preventivo di spesa per il solo 2019 di 300 milioni di euro – relativamente basso rispetto ad altre iniziative volte alla conciliazione dei tempi di cura e lavoro –, l’esecutivo spagnolo sembra intenzionato finalmente a creare le condizioni per il raggiungimento della parità di genere nella cura dell’infanzia, con un congedo di paternità che arriverà ad 8 settimane nel 2019, a 12 nel 2020 e finalmente a 16, proprio come quello delle madri, nel 2021.
La situazione in Italia
In Italia purtroppo siamo molto indietro rispetto a questa situazione, nonostante condividiamo con la Spagna tassi di natalità molto bassi. L’articolo 1, comma 278, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 ha aumentato a cinque il numero dei giorni di congedo obbligatorio, fruibile dal padre entro il quinto mese di vita del bambino (o dal suo ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni o affidamenti nazionali/internazionali), e retribuito al 100%. Questo tipo di congedo può essere richiesto anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice, o successivamente purché entro il limite temporale sopra richiamato.
L’impegno del Cerchio degli Uomini per la riforma dei congedi
Il Cerchio degli Uomini sostiene da anni ormai, singolarmente e come parte della rete informale Il Giardino dei Padri, la piattaforma internazionale PLENT per congedi genitoriali uguali in durata per uomini e donne, non trasferibili e pagati al 100%, alla quale fa riferimento anche l’importante esperienza del movimento spagnolo PPiiNA. Solo facendosi carico a pieno titolo del suo ruolo di fornitore di cure in famiglia, l’uomo potrà realmente farsi promotore dei principi della parità di genere e sviluppare ambiti relazionali ed emotivi della sua esistenza finora preclusi, a causa sia dell’influenza di stereotipi culturali ormai superati, sia di una tacita connivenza con un sistema caratterizzato dallo sfruttamento del lavoro femminile in ambito domestico e dalla correlata discriminazione delle donne sul mercato del lavoro.
In conclusione possiamo affermare che il cammino degli uomini verso i ruoli di cura è quindi certamente ancora lungo, ma è già evidente oggi che questo processo ha portato sotto gli occhi di tutti nuovi panorami.
Materiali: Volantino campagna PLENT Italia